Comune di Castrovillari - Storia e galleria fotografica
Galleria fotografica
Castrovillari vanta una storia molto antica, come la maggior parte dei centri della provincia di Cosenza, e reperti archeologici afferenti all'età del Paleolitico e del Neolitico testimoniano la presenza dell'uomo in tempi assai remoti.
In epoca classica (V secolo a.C.) e in età romana essa raggiunse una certa stabilità economica oltre che culturale e sociale e, in epoca normanna (1064 circa), la città -il cui toponimo sembra derivare da una serie di variazioni onomastiche quali Castri Villa, Castrum Bilaros, Castrum Vallis, Castro Villari (XV seclo) ecc.- venne infeudata per la prima volta e, su concessione di Roberto il Guiscardo, ricadde sotto il dominio di Guglielmo di Grantmesnil.
Anche la dominazione sveva causò un notevole miglioramento nell'economia della cittadina specie con il rinforzo della struttura muraria e, sotto i re aragonesi, Castrovillari tornò ad essere infeudata passando dai Sanseverino agli Spinelli finchè, nel 1806, l'amministrazione napoleonica indicò la città come uno dei suoi quattro centri di gestione elevandola a distretto.
Ricca di itinerari artistici, archeologici e naturalistici, Castrovillari ospita la chiesa di Santa Maria di Costantinopoli, la chiesa della SS Trinità con annesso convento di San Francesco d'Assisi su cui è necessario fare qualche precisazione.
La chiesa fu edificata dai padri Conventuali nel 1750 con pianta a croce latina, tuttavia si erge sui resti di una preesistenza risalente al 1218-1221, voluta da uno dei primi seguaci di San Francesco d'Assisi, il beato Pietro Cathin. Essa annovera opere d'arte meravigliose quali, in primis, la SS Trinità effigiata dall'aiellese Aloisio.
Nel patrimonio artistico di Castrovillari si trovano, inoltre, il Conservatorio delle Pentite e una serie di importanti e suggestive cappelle di ius patronato delle principali famiglie nobili locali, il Protoconvento di San Francesco d'Assisi, l'eccezionale Santuario di Santa Maria del Castello e la meravigliosa chiesa di San Giuliano nella quale sono conservati reperti d'arte sacra di fondamentale importanza.
Inoltre, nel suo territorio si ergono importanti dimore di antiche famiglie nobili tra cui il palazzo del Municipio, il palazzo Cappelli, Gesualdi, Salituri, Gallo, Calvosa ecc. nonchè il magnifico castello aragonese, inserito nelle rotte dei principali castelli dell'Italia meridionale, che si erge a strapiombo sulle valli del Coscile e del Fiumicello.
Tali Beni consentono di rilevare la ricchezza monumentale ed artistica della città di Castrovillari, nota anche per l'appuntamento consueto dal "Carnevale castrovillarese" cui partecipano ogni anno carri e gruppi folkloristici provenienti da tutto il mondo.
Il castello fu edificato intorno al 1490 per volere di Ferdinando I d'Aragona "ad continendos in fide cives" e si presenta ancora intatto nei suoi elementi tipologici quali la pianta quadrilatera e i possenti torrioni angolari; nei pressi del castello si ammira la preziosissima chiesa di Santa Maria del Castello, fondata nel 1090 verosimilmente da re Ruggero e ricostruita nel Trecento e nella seconda metà del Settecento.
Il santuario della Madonna del Castello sorge su un pianoro che lo rende visibile da ogni punto della cittadina tanto da meritarsi l'apprezzamento dell'abbè Saint Non -turista francese della seconda metà del XVIII secolo- che, nel visitarlo, concluse che si trattava di uno dei paesaggi più pittoreschi al mondo.
La nascita del santuario affonda le sue radici in epoca normanna quando, in seguito alla difficile espugnazione del sito, fu fatto edificare sulla sommità del colle, un possente castello che tenesse in soggezione i cittadini (1090).
Tuttavia un evento miracoloso ovvero l'aparizione di una immagine della Vergine con bambino dipinta su un muro provocò, nel popolo castrovillarese, una fervida opposizione alla precedente volontà dei sovrani e, per intercessione del vescovo di Cassano, si potè edificare il santuario. Gli storici affermano che il castello fu fatto edificare ugualmente ma accanto al ponte della Catena, dove fu sostituito nel 1490 da quello aragonese ancora oggi esistente.
Il primo documento in cui è presente una nota sul santuario è un Diploma del Duca Ruggero (1109) in cui figurano i possedimenti del monastero di San Mauro tra cui "in parochia (diocesi) cassanensi ecclesiam sancti Laurentii cum possessionibus suis et ecclesiam sancte Mariae de Castro cum molendino uno et possessionibus suis.."
Numerosi sono gli affreschi e le opere d'arte presenti in questa chiesa: frammenti di affresco raffiguranti Cristo redentore, la raffigurazione della Madonna del castello con i suoi elementi tipologici della tradizione pittorica bizantina, la formella - attribuita a Tino da Camaino- raffigurante la Madonna con Bambino posta sul portale ogivale, il dipinto di Pietro Negroni con la Madonna, il bambino e i santi Barbara e Lorenzo, l'altare della Madonna del castello risalente al 1763 e altre ancora.
La chiesa monumentale di San Giuliano è uno degli elementi più caratteristici del patrimonio storico-artistico castrovillarese; sull'esatta data di nascita dell'edifico non si possiedono documenti coevi tuttavia è verosimile che il culto di San Giuliano sia stato introdotto dai Normanni nel 1064 e che la chiesa, nel XII secolo, fu donata all'imperatore Enrico VI.
Nel 1264, inoltre, un documento attesta la presenza di un parroco, tale Hyeronimus da Salerno.
La chiesa di San Giuliano ha subito consistenti modifiche ed aggiustamenti a partire dal XIV secolo e, nel 1789, a causa di un braciere ligneo lasciato vicino al coro essa fu quasi del tutto distrutta da un incendio e ricostruita in proporzioni ridotte. La facciata principale, con due scalinate che raggiungono il portale, è caratterizzata da linee semplici e sobrie e da un portale in pietra afferente all'epoca rinascimentale (1568 ca.); accanto all'entrata due cappelle gentilizie del Seicento e del Settecento decorate con opere di pregevole fattura di Genesio Galtieri e altri e un dipinto di Pietro Negroni raffigurante la Madonna con Bambino con i santi Barbara e Lorenzo.
Numerose sono le opere d'arte conservate in questo piccolo scrigno tanto che la chiesa di San Giuliano è a tutti gli effetti considerata una esposizione permanente di arte sacra.
Molto importante è anche la chiesa di San Francesco di Paola i cui lavori iniziarono nel 1794 insieme a quelli dell'adiacente monastero delle Clarisse e che fu intitolata al santo calabrese dopo il trasferimento in loco della sua statua.
Essa custodisce pregevoli opere d'arte tra cui sculture, dipinti ad olio tra i quali uno bellissimo raffigura il Patrocinio della città a San Franesco di Paola, di scuola meridionale e, un altro, un Cristo deriso di Raffaele Aloisio, pittore aiellese.
La ricchezza artistica della chiesa, inoltre, si evince da dipinti come Il martirio dei Sette Santi Calabresi, Evangelisti e Annunciazione nella volta affrescata, un San Francesco di Paola in gloria in una cerchia di angeli e cherubini e, infine, notevoli bronzi e oggetti preziosi.
Le chiese di Castrovillari, come si è detto, sono numerose e suscitano l'attenzione e la curiosità del visitatore così come i numerosi palazzi gentilizi tra i quali spiccano il palazzo di Ambrogio Gallo che conserva le sue antiche decorazioni e il ciclo iconografico del piano nobile, il palazzo Laghi nella cui cappella sono ancora visibili affreschi del XVI secolo di tema sacro, il palazzo Salituro alla Giudeca nei cui sotterranei è presente un affresco raffigurante la Madonna con Bambino e un monaco (XVI secolo) di notevole importanza anche per meglio definire le origini del complesso architettonico.
Testi e foto tratti da provincia.cs.it/retemuseale
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