Comune di Cerchiara di Calabria - Storia e galleria fotografica
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Il toponimo di Cerchiara deriva probabilmente dalla quercia che cresce spontaneamente sul suo territorio (Querciaia, Querciara, Cerchiara) sebbene altre ipotesi riconducano l'etimologia del nome al vocabolo semita kirkis (bollente), facendo riferimento ad una sorgente sulfurea, oppure a kirkos/circus, cerchia di monti o fortificazioni che cingevano il paese.
Al di là delle origini etimologiche, quelle storiche destano molta attenzione poiché si è quasi certi che il sito abbia iniziato a pulsare nell'evo antico, come testimoniano consistenti presenze archeologiche (molte delle quali oggi nei musei archeologici di Cosenza e Sibari).
E' infatti presumibile che il primo insediamento sia sorto in località Piana ed abbia condiviso le sorti dell'antica città di Sibari fino al VI secolo a. C., periodo della sua distruzione.
Tuttavia si possiedono notizie documentarie sull'esistenza del borgo solo a partire dall'epoca bizantina in cui, con il nome di Ciclarium, pare che Cerchiara sia stata al centro di un'area monastica di grande importanza (X secolo).
Nell'XI-XII secolo molti insediamenti bizantini furono ceduti alle abbazie latine del Mezzogiorno in base al processo di latinizzazione che si andava verificando ad opera della dinastia normanna e Cerchiara divenne un'importante terra baronale con gli annessi casali di Plataci e San Lorenzo Bellizzi; il feudo appartenne alla potente famiglia dei Sanseverino fin dal Trecento e in essa si susseguirono numerose dinastie fino a quella dei Pignatelli che, dal XVI secolo, ne rimasero in possesso fino all'eversione della feudalità.
Il borgo di Cerchiara affonda pertanto le sue origini in epoca medievale il che è visibile dalla struttura dei vicoli, dalla presenza della pietra viva che riveste ancora molte case e dagli antichi nomi dei rioni.
Addossata alla parete rocciosa su cui dominava un tempo la rocca -di cui restano ben visibili i ruderi- Cerchiara si presenta al visitatore con forti identità e suggestive bellezze.
Il Santuario della Madonna delle Armi, in primis, complesso architettonico incastonato nella roccia e contenente la Grotta con la miracolosa immagine della Madonna, è meta di pellegrinaggi e visite da tutto il mondo.
E' verosimile che la sua edificazione risalga all'epoca medievale su preesistenze basiliane tuttavia si tratta di un complesso architettonico di specifica cifra rinascimentale all'interno del quale una serie di ambienti rivelano tracce artistiche relative ad un arco cronologico di circa 5 secoli.
La chiesa del santuario ha una specifica forma a "L" e al suo interno sono custodite diverse opere d'arte: un fonte battesimale datato al Seicento, affreschi del 1591, l'icona della Madonna su pietra, un altare in marmi policromi di scuola napoletana e, infine, gli antichi ostensori, i paramenti, i paliotti e le Platee seicentesche conservate ed esposte nell'annesso museo d'arte sacra.
La scoperta dell'icona della Madonna con il bambino in braccio e il San Giovanni Battista ai piedi fu miracolosa e generò, insieme all'entusiasmo di alcune grazie coeve, l'attesa di un nuovo santuario laddove essa era stata miracolosamente rinvenuta: fu così che nacque il santuario della Madonna delle Armi.
Ritrovata dai cacciatori rossanesi e ivi giunta probabilmente con i monaci venuti dall'oriente, fu così detta "perché miracolosamente ritrovata in quell'erta montagna, onde i monti sassosi chiamavansi allora Armi o perché il principio di tale invenzione ebbe sue origini dai cacciatori di Rossano".
Un anonimo francescano così scrisse al riguardo: "mentre li cacciator seguon la traccia di cerva che ver l'antro ha il piè fugace; sparì la belva, e di Maria fan caccia, Che per farsi trovar cerca si face.
Mentre d'erger il muro il fabbro è vago Gran prodigio del del un sasso aprio che svelò di Maria l'eccelsa imago E di Giovanni a fronte il volto pio".
Il percorso storico-artistico di Cerchiara continua nelle chiese di San Pietro, San Giacomo, S. Antonio (con annesso orfanotrofio e caratteristico chiostro), con i palazzi Pistocchi, Lupinacci e Stigliano edificati nel periodo della massima espansione delle famiglie baronali in Calabria e, infine, con i ruderi del castello che dominano sul borgo.
In esso abitarono le famiglie potenti di Cerchiara ed assunse un ruolo cardine nella vita amministrativa locale non limitandosi ad assolvere solo funzioni difensive.
Da un punto di vista naturalistico i percorsi che offre la cittadina sono innumerevoli e vanno dal PARCO NAZIONALE DEL POLLINO, ivi rappresentato dall'importante Museo del Pino Loricato, con il Monte Sellaro, balcone naturale sul Golfo di Taranto, al Parco della Cessuta; la Forra sul Caldanello, bellissima passeggiata nelle gole del torrente Caldanello, il Bosco Cernostasi e i panoramici punti di Santa Venere e Serra di Paola.
Il territorio di Cerchiara è altresì ricco di Grotte di origine carsica quali la Grotta delle Ninfe da cui sgorga il fiume d'acqua sulfurea, la Grotta Panno Bianco, la Grotta Serra del Gufo e l'Abisso del Bifurto il quale, detto anche "Fossa del Lupo", è una delle grotte più profonde al mondo (683 metri).
Tra le unicità di Cerchiara, evidenziata già nella presenza del Museo del Pane, si ricorda il titolo di Città del Pane, derivato dalla numerosa presenza di antichi mulini e da un'intensa attività di panificazione che ancora oggi risulta base economica della popolazione locale.
Testi e foto tratti da provincia.cs.it/retemuseale
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