La fauna del PARCO NAZIONALE DEL POLLINO

L'articolazione del massiccio del pollino in picchi e vette, vasti pianori d'alta quota e scoscese parete rocciose, la sua immensa ricchezza di formazioni di acque, che costituiscono altrettanti preziosi habitat, sono alla base dell'originaria ricchezza e diversità delle popolazioni animali, caratterizzate dall'esistenza di numerose specie di grande interesse faunistico ed ecologico.

Tra quelli ancora presenti ricordiamo il picchio nero, l'aquila reale, il gufo reale, l'avoltoio degli agnelli e vari specie di folconiformi, e inoltre il capriolo appenninico, la lontra il gatto selvatico e il lupo, di cui si contano circa 30 esemplari dei 100-150 rimasti in Italia.
L'attuale consistenza faunistica del pollino è comunque stimata pari al 10-15 per cento del potenziale biotico, con differenze molto forti da specie a specie.
Quindi il compito principale per il parco è quello della ricostruzione del patrimonio faunistico attraverso la creazione di riserve naturali, la regolamentazione e riqualificazione dell'attivita' venatorie nelle aree esterne.

La fauna del Parco del Pollino è rappresentata anche dal falco pellegrino, dal gufo reale, dal cinghiale, dalla salamandra dagli occhiali, dalla lontra, dal capriolo autoctono di Orsomarso.
La presenza di rari coleotteri indica la assoluta naturalità dell'ambiente forestale; tra essi la Rosalia alpina, la Osmoderma italica e uno dei coleotteri più rari d'Europa, il Buprestis splendens.
Piuttosto rara anche la Melanargia arge, una tra le numerose farfalle presenti sul territorio del Parco.
Predilige le zone aride la malmignatta, un ragno rosso e nero dal morso tossico, appartenente allo stesso genere della vedova nera americana.
Tra i crostacei il Chirocephalus ruffoi è una specie endemica del Pollino.
Nel Parco vivono inoltre due specie di testuggini minacciate: la testuggine palustre, un tempo assai comune in Italia ed ora ridotta a poche popolazioni (qui presente a quote insolitamente elevate per questa specie), e la testuggine comune.
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Galleria fotografica della fauna Parco del Pollino

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Il lupo appenninico (Canis lupus italicus)

E' una sottospecie del lupo che popola le foreste e i boschi della dorsale appenninica. Il recente aumento della popolazione lo ha portato a distribuirsi anche sul settore occidentale dell'arco alpino.
Il lupo appenninico è più piccolo rispetto al lupo comune, il pelo è di colore grigio-marrone.
La dieta del lupo appenninico prevede principalmente ungulati di taglia media (cinghiali, caprioli e daini) ma, in assenza di questi, si nutre anche di animali di taglia inferiore (piccoli roditori, ecc.) e di frutta e funghi. Il lupo si è adattato alla presenza umana e così anche la sua nutrizione; in alcune zone, infatti, questi animali non ignorano i rifiuti né gli animali domestici.

La lontra (Lutra)

E' un mammifero di medie dimensioni che trova il suo habitat ideale lungo i fiumi e i laghi europei ed asiatici.
L'attuale distribuzione in Europa è molto frammentaria. In Italia era originariamente diffusa in tutta la penisola, ma attualmente è presente solo lungo i corsi d'acqua di Basilicata, Campania, Calabria, Puglia.
È un'ottima nuotatrice e la sua dieta consiste quasi esclusivamente in pesce.
Ha una pelliccia marrone intenso nella parte superiore e più chiara nella parte inferiore.
Il corpo è allungato, la coda è lunga e affusolata, il muso è tozzo e coperto di baffi robusti, le orecchie sono molto piccole, le zampe sono corte con piedi palmati, utili per il nuoto.
Per costruirsi la tana utilizza quasi sempre delle buche che le acque dei fiumi lasciano sulle rive; raramente utilizza le cavità naturali tra le radici di vecchi alberi o le tane abbandonate da tassi o volpi.

Il Driomio (Dryomys nitedula)

E' un piccolo roditore appartenente alla famiglia dei Gliridi.
Possiede una folta coda ricoperta da pelo bruno-grigiastro con l'estremità grigio scuro, ed ha sembianze che ricordano vagamente quelle del ghiro (Glis glis) e del quercino (Eliomys quercinus).
La pelliccia è color nocciola con sfumature grigiastre sul dorso e biancastra sul ventre. Attorno agli occhi ha una caratteristica "mascherina" di peli neri che arrivano fino sotto l'orecchio, che è piccolo e rotondo.
E' un roditore timido ed elusivo, estremamente difficile da osservare in natura.
Ha abitudini notturne, è un abile arrampicatore, come molti altri gliridi nella stagione fredda va in letargo.

Il Gracchio corallino (Pyrrhocorax pyrrhocorax)

E' un uccello della famiglia dei Corvidae.
Il Gracchio alpino vive in Europa, Asia, ed Africa del nord, in Italia nidifica sulle montagne sparse su penisola, ed isole, in habitat in cui ci sia la possibilità di trovare costoni rocciosi, ma anche cave, e praterie.

Il Picchio nero (Dryocopus martius)

E' un uccello della famiglia dei Picidae.
Rispetto alla Cornacchia ha ali più arrotondate e coda più appuntita. Possiede piedi zigodattili (due dita rivolte in avanti e due posteriori) ed una coda rigida, il colore nero, il collo sottile, le forme.
Il maschio ha la parte superiore della testa rossa, colore presente nella femmina solo sulla nuca.

Il falco pellegrino (Falco peregrinus)

E' una specie di falconide diffuso quasi in tutto il mondo.
E 'noto per l'elevata velocità che può raggiungere in picchiata durante la caccia (320 km/h).
Maschi e femmine hanno piumaggio simile ma, come in molti altri rapaci, sono caratterizzati da un marcato dimorfismo sessuale per cui le femmine sono circa il 30% più grandi dei maschi.

Il grifone (Gyps fulvus)

E' un uccello che appartiene alla famiglia degli accipitridi (Accipitridae).
Ha una testa piccola che pende piegata in avanti durante il volo, ali molto grandi dall'aspetto triangolare e una coda corta apparentemente ridotta.
I giovani grifoni sono più scuri degli animali adulti. Gli adulti hanno chiazze bianche sul capo e sul collo e una corona giugulare biancastra.
I grifoni possono formare colonie separate e sono piuttosto fedeli al loro luogo stanziale. Si sposta solitamente in stormi di parecchi animali.

Il Cervo Nobile (Cervus Elaphus)

Ha un'altezza al garrese di circa 140 centimetri e presenta delle grandi corna molto ramificate.
La pelliccia è bruno-rossastra con parti inferiori biancastre. In inverno il manto si infoltisce diventando marrone-grigiastro.
Bruca germogli, foglie di alberi decidui e cespugli, ma si nutre anche di noci e frutta.

Il Capriolo (Capreolus)

E' piccolo e slanciato, presenta una minuscola coda e delle piccole corna a tre punte a base bitorzoluta.
La sua pelliccia è liscia di un color rosso-bruno, biancastra nella parti inferiori.
Bruca soprattutto foglie e cespugli, ma anche erba, funghi, noci e piccoli arbusti. Nel periodo invernale si nutre di germogli e corteccia degli alberi.
Il Capriolo, oggi, è presente in un'area ridotta del PARCO NAZIONALE DEL POLLINO con una funzione ecologica molto importante per l'ecosistema del Parco, in quanto, preda dell'unico carnivoro presente sul territorio: il lupo.
Essendo un animale solitario e schivo è molto difficile fare il suo incontro, nonostante la mancanza di segnalazioni recenti, sono numerosi gli indizi che dimostrano un graduale ripopolamento del parco.
L'importanza scientifica dei caprioli nel PARCO NAZIONALE DEL POLLINO, ha spinto l'ente Parco ad avviare un programma di conservazione e valorizzazione del cervide. A scopi scientifici, alcuni esemplari della specie di Orsomarso, sono stati muniti di radiocollare, mentre altri, sono stati catturati ed inseriti in un recinto di riproduzione, per avviare una fase di ripopolamento nell'intera area del PARCO NAZIONALE DEL POLLINO.

L'Aquila reale

Con i suoi 2 metri di apertura alare, l'Aquila Reale è un vero e proprio gigante dei cieli.
E' uno straordinario volatore, capace di planare a 160 Km/h o di volteggiare a lungo ad ali spiegate.
L'Aquila Reale caccia mammiferi di dimensioni ragguardevoli come le lepri, il suo attacco è così veloce e potente da cogliere di sorpresa le ignare prede. Nidifica su sporgenze o cavità naturali.
Non è affatto difficile scorgere, tra le pareti rocciose del PARCO NAZIONALE DEL POLLINO, i grossi nidi di Aquila Reale, o di avvistare questo maestoso rapace sorvolare i Piani di Pollino alla ricerca di cibo.

Il Capovaccaio (o Avvoltoio degli Egizi)

Ha un'apertura alare di 180 cm ed è il più piccolo tra gli avvoltoi europei.
Di colore bianco e nero, ha la testa giallastra e si nutre goffamente a terra con carcasse di animali morti; al contrario, in volo, risulta molto elegante e maestoso. E' un uccello in via di estinzione.
Raggiunge l'Europa attraverso lo stretto di Gibilterra, lo stretto di Messina e lo stretto di Bosforo.
Di recente, nel PARCO NAZIONALE DEL POLLINO, un vecchio sito di nidificazione è stato occupato da una coppia di questo raro rapace.

Il Nibbio Reale

Ha un'apertura alare di circa 195 cm, presenta una coda lunga e biforcuta, ha una colorazione rossiccia con due macchie bianche sulla parte inferiore delle ali.
Nel territorio del PARCO NAZIONALE DEL POLLINO se ne contano numerosi esemplari.

Un altro rapace molto diffuso sul territorio del PARCO NAZIONALE DEL POLLINO è la Poiana.
Molto raro, invece, il Biancone, un'aquila che si nutre prevalentemente di serpenti, con apertura alare di 66 cm, parti inferiori bianche, petto e testa scuri.
Tra i falchi presenti nel PARCO NAZIONALE DEL POLLINO troviamo il Falco Pellegrino, con un'apertura alare di 43 cm, parti inferiori chiare e dorso grigio scuro.
Caccia uccelli, specialmente piccioni, tuffandosi quasi verticalmente a grande velocità, con le ali strette lungo il corpo.
Abbastanza diffuso anche il Gheppio. Di dimensioni contenute, ha un'apertura alare di circa 33 cm. E' solito librarsi a circa 5-15 metri dal suolo, per poi piombarsi a terra all'inseguimento di roditori ed insetti.
Nel territorio del PARCO NAZIONALE DEL POLLINO, anche se raramente, si conta anche qualche esemplare di Lanario.
Infine, mensioniamo l'enorme Gufo Reale, rapace notturno, paragonabile per dimensioni e capacità predatoria all'Aquila Reale, ha un verso udibile fino a 2 Km di distanza.

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